Scoperti dall'ARSIAL due campi illegali di mais transgenico, coltivato nonostante non ci sia l'autorizzazione da parte dell'Unione Europea.
Il mais sarebbe stato OGM all'insaputa dei coltivatori in quanto le sementi utilizzate, vendute da Pioneer erano state dichiarate dalla stessa OGM-free.
Si tratterebbe di contaminazioni, non tutto il mais infatti risulterebbe positivo ai test, ma solo alcune piante.
Il ritrovamento suscita nelle organizzazioni ambientaliste perplessità e spinge a chiedere maggiori controlli su tutto il territorio nazionale .
“Chiediamo alle autorità competenti di fornire tempestivi chiarimenti sugli episodi di contaminazione da mais Ogm riscontrati dall’Arsial in due aziende del Lazio.”
Così Mario Capanna, presidente della Fondazione Diritti Genetici,ha commentato la notizia.
Mentre Simona Capogna di VAS (Verdi Ambiente e Società) dice:
“Nei Paesi che coltivano gli OGM la produzione delle sementi (ibridi) non garantisce la segregazione tra varietà OGM e non-OGM. È importante, quindi, procedere a dei controlli serrati a livello locale e coordinati a livello nazionale, non solo sulle sementi, ma soprattutto in 'campo'”.
Il comunicato della Fondazione Diritti Genetici:
OGM, Capanna: "Ora controlli in campo su tutto il territorio nazionale"
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