martedì 24 luglio 2012

Il punto su Scienza e Democrazia

Si è conclusa la prima parte dell'interessante dibattito promosso dalla Fondazione Diritti Genetici sul tema quanto mai attuale del rapporto tra scienza e democrazia.
Per la prima volta, diverse categorie di intellettuali si sono confrontati online sul tema coinvolgendo anche il grande pubblico della rete che ha partecipato inviando i propri commenti e interi interventi sul tema.
Al centro del confronto – promosso dal testo di Mario Capanna “Scientismo, scienza, democrazia” – c’è una forte critica allo scientismo e a quelli che vengono considerati i suoi “figli conseguenti”, il riduzionismo scientifico e il determinismo genetico. Accanto ad essa, viene posta la necessità di democratizzare la scienza e di promuovere la partecipazione dei cittadini e dei consumatori alle scelte sull’innovazione, soprattutto in quegli ambiti – alimentazione, salute, energie, ecc. – che li riguardano più da vicino. Il modello su cui i partecipanti al dibattito sono invitati a riflettere è quello della “ricerca partecipata”, un processo già applicato con successo in Canada e in Francia che permette ai cittadini di intervenire nei processi decisionali della scienza.
L'obiettivo del dibattito è quello dichiarato di arrivare a una sintesi, che permetta di chiarire i punti di criticità e a far emergere eventuali soluzioni. La pubblicazione di una mappa concettuale e di abstract di ciascun intervento sono tentativi per andare oltre il semplice dibattere e cercare di trovare una sintesi fra le varie posizioni espresse da scienziati, teologi, giornalisti, ecc...

In questo ultimo post prima della pausa estiva (il dibattito riprenderà il 10 settembre) Simona Galasso, della Fondazione Diritti Genetici ci fornisce un ottimo escursus delle posizioni espresse nei singoli interventi.
 
Per leggerlo e commentarlo è sufficente collegarsi a questa pagina:

SCIENZA E DEMOCRAZIA: A CHE PUNTO SIAMO?


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