mercoledì 26 ottobre 2011

Unione Europea, niente revoca per il brevetto sui broccoli

L'EPO ha cancellato l'udienza pubblica nella quale avrebbe dovuto decidere se revocare o meno il brevetto su una varietà di broccoli richiesto da Monsanto..
La varietà (non OGM) è stata ottenuta tramite metodi di selezione tradizionali.

L'EPO ha cancellato l'udienza in quanto la società che aveva presentato ricorso, la Syngenta, ha deciso di annullare la richiesta.

Al momento Il prodotto della Monsanto è già in vendita in Gran Bretagna attraverso i supermercati della catena Marks & Spencer, contrassegnato dall’etichetta ‘naturally better’, e ad un prezzo maggiorato.

Per maggiori informazioni:
Ue, non sarà revocato il brevetto sui broccoli





venerdì 7 ottobre 2011

OGM, Capanna: "Veronesi e Defez smentiti dal Consiglio superiore di sanità"

Pubblico un comunicato della Fondazione Diritti Genetici, che la dice lunga sull'informazione che alcuni scienziati fanno su biologico e OGM:
 
I due scienziati avevano lanciato l’allarme sul potenziale cancerogeno del mais biologico e convenzionale, difendendo la maggior sicurezza del mais Ogm. Il Ministro della salute risponde alla richiesta di chiarimenti fatta da Mario Capanna, presidente della Fondazione Diritti Genetici:
"Nessun rischio"
 
"Nessun rischio tumori dal consumo di mais". E’ questa la conclusione a cui è giunto il Consiglio superiore di sanità, interrogato in merito dal Ministro della Salute Ferruccio Fazio su richiesta di Mario Capanna, Presidente della Fondazione Diritti genetici.

"In questi mesi abbiamo ripetutamente sollecitato il Ministro a dare una risposta – spiega Capanna – visto che personalità del mondo della scienza, tra cui Umberto Veronesi e Roberto Defez, avevano più volte lanciato l’allarme delle fumonisine presenti nel mais come causa di tumori."

"Il professor Veronesi – continua Capanna – ha parlato in più occasioni di ‘polenta che può essere cancerogena’, al punto da affermare ‘ai miei figli ho detto di non mangiarne mai più’, mentre il professor Defez, in una dichiarazione rilasciata alle agenzie nel marzo scorso, spiegava che ‘il mais è sempre più contaminato da fumonisine, tossine di funghi che possono provocare tumore all'esofago e malformazioni come la spina bifida’.

"Ogni volta, sia da parte di Veronesi che di Defez,  l’allarme sulle fumonisine nel mais come causa di tumori è stato associato all’assenza di rischi degli Ogm, in particolare del mais Bt, a loro dire molto più sicuri per la salute – aggiunge Capanna.

"Ma la richiesta di chiarimenti che ho inviato al Ministro Fazio ha avuto un esito inequivocabile. Nel parere del Consiglio superiore della sanità si legge infatti che:

‘Il consumo di mais non è un fattore di rischio prevalente per tumore dell’esofago e spina bifida. Allo stato attuale delle conoscenze, il rischio derivante dal consumo di prodotti a base di mais contaminati con fumonisine non sembra essere, al momento, caratterizzato da elementi di preoccupazione per la salute del consumatore italiano."

"Nel rapporto  - aggiunge Capanna - si ricorda inoltre che ‘la produzione nazionale di mais destinata all’uso alimentare si colloca intorno al 4-5%’ e che da uno studio condotto dall’Istituto superiore di sanità emerge che l’esposizione della popolazione italiana alle fumonisine è pari ad una quantità compresa tra l’1,5% e il 12,5% del massimo consentito, dunque ben al di sotto del livello di guardia"

"Dunque le dichiarazioni di Veronesi e Defez  - continua il presidente della Fondazione Diritti Genetici - risultano completamente false".

"Dopo che per anni ci siamo sentiti ripetere che chi si oppone agli Ogm fa solo allarme sociale mentre chi è favorevole parlerebbe in nome della scienza, il parere del Consiglio superiore di sanità dimostra esattamente il contrario, evidenziando come siano state utilizzate argomentazioni che non hanno alcun fondamento scientifico, portate avanti per infondere paura verso l’agricoltura biologica convenzionale e promuovere gli Ogm"

"A questo punto  - conclude Capanna - è auspicabile che per il futuro i due siano più prudenti nel rilasciare dichiarazioni infondate, poiché, qualora continuassero a diffondere informazioni scientificamente non corrette, qualsiasi cittadino avrebbe il diritto di denunciarli per procurato allarme".

Fonte: OGM, Capanna: "Veronesi e Defez smentiti dal Consiglio superiore di sanità"

martedì 27 settembre 2011

OGM, scoperti alcuni campi contaminati in provincia di Roma

Scoperti dall'ARSIAL due campi illegali di mais transgenico, coltivato nonostante non ci sia l'autorizzazione da parte dell'Unione Europea.

Il mais sarebbe stato OGM all'insaputa dei coltivatori in quanto le sementi utilizzate, vendute da Pioneer erano state dichiarate dalla stessa OGM-free.
Si tratterebbe di contaminazioni, non tutto il mais infatti risulterebbe positivo ai test, ma solo alcune piante.
Il ritrovamento suscita nelle organizzazioni ambientaliste perplessità e spinge a chiedere maggiori controlli su tutto il territorio nazionale .

“Chiediamo alle autorità competenti di fornire tempestivi chiarimenti sugli episodi di contaminazione da mais Ogm riscontrati dall’Arsial in due aziende del Lazio.”

Così Mario Capanna, presidente della Fondazione Diritti Genetici,ha commentato la notizia.
Mentre Simona Capogna di VAS (Verdi Ambiente e Società) dice:
“Nei Paesi che coltivano gli OGM la produzione delle sementi (ibridi) non garantisce la segregazione tra varietà OGM e non-OGM. È importante, quindi, procedere a dei controlli serrati a livello locale e coordinati a livello nazionale, non solo sulle sementi, ma soprattutto in 'campo'”.

Il comunicato della Fondazione Diritti Genetici:
OGM, Capanna: "Ora controlli in campo su tutto il territorio nazionale"

mercoledì 14 settembre 2011

Miele OGM : se il miele è contaminato da un OGM necessita di autorizzazione per la commercializzazione

Un apicoltore bavarese, Karl Heinz Bablock ha fatto ricorso contro il Land della Baviera presso la corte di giustizia europea dopo aver scoperto che nel suo miele, prodotto a circa 500 metri di distanza da un campo sperimentale OGM di mais mon810 conteneva tracce di materiale transgenico.

La corte ha stabilito che il polline transgenico presente all'interno del miele debba essere considerato a tutti gli effetti un ingrediente dello stesso e quindi il miele stesso debba essere soggetto ad autorizzazione.



Dunque anche se l' ingrediente è pervenuto in maniera accidentale all'interno del prodotto finale, questo va considerato transgenico.


Il miele è OGM anche se il polline è contaminato

martedì 30 agosto 2011

OGM: Biosafety Scanner stima il livello di biosicurezza presente in ogni Paese

Da agosto è di libero accesso il software Biosafety Scanner, uno strumento creato dalla Fondazione Diritti Genetici in collaborazione con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Tramite il sito è possibile accedere a un ricco database di eventi GM completamente in italiano e a tutta la normativa di ogni singolo paese in tema di OGM.

Ma non basta, il sito prevede una funzione per stimare la possibile presenza di OGM in un prodotto importato nell'UE. L'importatore che vorrà avvalersi di materie prime non-OGM avrà quindi la possibilità di avere un parere sul rischio di contaminazione delle importazioni provenienti da un determinato paese. Per molti paesi il dettaglio arriva a livello regionale ed è relativo alla specifica coltura che si vuole importare.

Il software contiene infine informazioni sugli alimenti che potrebbero contenere OGM, i metodi di analisi, i materiali di riferimento certificati, ecc...

L'utilizzo è gratuito ed aperto, collegandosi al sito www.biosafetyscanner.org




martedì 19 luglio 2011

OGM: il governo dell'ungheria ordina la distruzione di 400 ettari seminati con mais contaminato da OGM

Il Ministero dell'Agricoltura ungherese ha confermato la notizia secondo cui sarebbero stati distrutti circa 400 ettari di mais contaminato nelle regioni di Szigetvar, Letavertes, Szolnok e Fejér nella parte centrale e sud occidentale del paese. Numerosi sono i controlli effettuati dalle autorità dall'inizio dell'anno in seguito all'approvazione di una normativa stringente che impone tra l'altro alle aziende esportatrici di certificare i propri prodotti come OGM-free.

I semi di mais contaminato pare siano stati commercializzati da Monsanto e Pioneer, aziende multinazionali leader nel settore, in molte aree del paese causando un grave danno economico e ambientale.
Purtroppo l'intero raccolto dell'anno potrebbe andare perduto, in quanto ci si è accorti troppo tardi della contaminazione e gli agricoltori non sono stati avvisati per tempo. Agricoltori che faranno anche molta fatica ad ottenre i dovuti risarcimenti dall'azienda intermediaria (Baranya) che è in liquidità e quindi i primi ad essere risarciti probabilmente saranno i creditori.

Il mais OGM MON810 della Monsanto è stato vietato in Ungheria fin dal 2006 sia per la coltivazione che per l'importazione e dal 2010 è stata vietata anche la coltivazione della patata Amflora. Il governo ungherese si è anche rivolto alla Corte di Giustizia europea per contestarne l'approvazione da parte della Commissione.

OGM, mais contaminato in Ungheria

 

martedì 12 luglio 2011

Piansano (Viterbo): subito 21 torri eoliche alte 130 mt vista Lago

Ricevo e pubblico, nuovamente:

Viterbo, 11 Luglio 2011 - La Rete di Salvaguardia del Territorio, sta continuando il suo percorso di sensibilizzazione della popolazione della Tuscia, la lotta per il territorio è appena iniziata. Chiediamo la tua partecipazione ed il tuo supporto.
Sottoscrivi la petizione, una singola voce non arriva ai palazzi della pubblica amministrazione.
L’Italia avrebbe dovuto imparare la lezione dei precursori nell’utilizzo di grandi impianti industriali di industrie da eolico e fotovoltaico, MA SOPRATTUTTO AVREBBE DOVUTO IMPARARE LA LEZIONE ALLA LUCE DEL DISASTRO AMBIENTALE E DEL CONTRIBUTO NULLO DEGLI IMPIANTI IN PUGLIA, SARDEGNA E SICILIA. QUANTI IMPIANTI SONO STATI COSTRUITI? QUANTI DI QUESTI PRODUCONO, E QUANTI INVECE SONO FERMI? DA DOVE SONO ARRIVATI I CAPITALI DELLE AZIENDE D’IMPIANTO? INFILTRAZIONI MAFIOSE? QUANTO PRODUCONO QUESTI IMPIANTI? QUAL’E’ IL CONTRIBUTO REALE AL FABBISOGNO ENERGETICO LOCALE E NAZIONALE? PERCHE’ GLI INCENTIVI ITALIANI SONO I PIU’ ALTI IN EUROPA PER QUEST’IMPIANTI?

In tutto il percorso autorizzativo degli impianti industriali da rinnovabili i cittadini, scientemente, non sono stati messi a conoscenza degli iter autorizzativi, nè tantomeno dei progetti, della loro entità e dell’impatto sui luoghi e sull’economie locali. La mancanza di rispetto del diritto dei cittadini locali da parte delle amministrazioni, nel coinvolgimento e nell’informazione, previsti a norma di legge per queste tipologie d’industrie, è, soprattutto alla luce dei fatti ormai noti di errori grossolani di progettazione e di anomale omissioni e dimenticanze, vergognosa.
Stiamo presidiando Piansano, situazione emblematica ed esempio di ciò che accadrà a tutto il territorio: la popolazione locale ancora attende gli sviluppi dell’impianto, anche se il cantiere procede spedito e tra poco svetteranno 21 torri eoliche alte 130 mt vista Lago.
Molti altri fronti si sono aperti: sottostazione, di raccordo per gli impianti, a Tuscania; c.ca 2800 ettari, con progetti alla V.I.A., di terreni agricoli vincolati per 20 anni ad impianti dalla dubbia produttività ed utilità.
I comitati stanno affrontando un impegno gravoso ed oneroso ed hanno bisogno del tuo aiuto, sottoscrivi.
http://www.retesalvaguardiaterritorio.it/?page_id=429

venerdì 1 luglio 2011

2015: La Tuscia ricoperta di pale eoliche

Pubblico oggi questa comunicazione, che nonostante esuli dalle solite tematiche del ns blog, mi pare particolarmente interessante:

Si continua nell'approvazione di numerosi impianti industriali da energie rinnovabili, senza aver ancora provveduto ad un censimento di quelli realizzati, o in via di realizzazione, e senza alcuna pianificazione energetica provinciale e nazionale, e soprattutto senza un logico e concordato piano di dislocazione.
Le amministrazioni e le aziende provvedono a continue rassicurazioni sull'impatto nullo, o comunque trascurabile di queste industrie.

giovedì 16 giugno 2011

Dal Perù moratoria di 10 anni sulle piante OGM

Approvata in Perù una moratoria decennale sull'importazione di sementi transgeniche e il loro use nel territorio del paese andino.
La proposta di legge che inizialmente prevedeva uno stop di 5 anni  è del Presidente della Commissione Agraria, Aníbal Huerta (PAP), ed è stata approvata dalla sessione plenaria del Congresso del Perù estendendola a dieci anni.

Il Perù vuole tutelare la sua elevetissima biodiversità, che per quanto riguarda patata e mais è la più alta a livello mondiale.
Al momento nel paese andino non vengono coltivate piante OGM ma è molto forte l'importazione di soia e mais OGM provenienti da Stati Uniti e Argentina che vengono utilizzati per l'alimentazione animale. Al momento non è previsto alcun obbligo di etichettatura per questo tipo di importazioni.



Fonte: Perù, no alle piante transgeniche

martedì 31 maggio 2011

"Ogm, ambiente, società" - Intervista a Manuela Giovannetti



Intervista a Manuela Giovannetti

Preside della Facoltà di Agraria di Pisa

USA: stop alla barbabietola OGM

Negli USA una coalizione di organizzazioni tra cui il Center for Food Safety e il Sierra Club ha vinto un ricorso presentato contro l'USDA nel 2008, contro la deregolamentazione della coltivazione della barbabietola concessa solo sulla base di studi scientifici presentati dalla multinazionale Monsanto.

La sentenza viene emessa al termine di un tortuoso percorso giudiziario che ricorda il caso dell'erba medica OGM anch'essa approvata d'ufficio dall'USDA e in seguito bloccata da un tribunale che aveva chiesto delle più appropiate valutazioni sulla sua sicurezza.

Tutt'ora il bando è in vigore e entrambe le vicende dimostrano come vi siano diversi punti controversi e critici non solo nel percorso per l'approvazione di piante transgeniche, ma vi siano anche dubbi sull'operato delle autorità che dovrebbero vigilare.

Fonte:
OGM, dalla Corte Usa stop alla barbabietola

martedì 24 maggio 2011

Ultime notizie: Monsanto ha inventato il melone!

Ebbene sì: la Monsanto è riuscita a brevettare una varietà di Melone ottenuta con metodi di incrocio tradizionali utilizzando la tecnica della MAS (Marker Assisted Selection). Una verietà dunque non creata in laboratorio utilizzando tecniche di ingeneria genetica come la tecnica del DNA ricombinante.

Il brevetto è stato rialsciato dall'EPO (Ufficio europeo dei brevetti)in contrasto con quanto stabilito nel dicembre 2010 dallo stesso EPO che aveva deciso che semi e piante prodotti con metodi di selezione convenzionale, quale il melone in questione, non potevano venire brevettate.

Il brevetto EP 1 962 578 rilasciato dall'EPO riguarda i semi e i frutti di una varietà di melone resistente al virus CYSDV (Cucurbit yellow stunting disorder virus), ottenuto introducendo un gene per la resistenza all’agente patogeno derivato da una pianta della specie Cucumis melo varietà agrestis, che cresce spontanea in molte aree dell’Africa e dell’Asia.

La concessione del brevetto, secondo la coalizione "No patents on seeds" che riunisce oltre 160 organizzazioni della società civile, bloccherebbe per sempre l’accesso al materiale genetico utile per salvare le colture dagli agenti infestanti e garantire la sicurezza alimentare.

Per saperne di più:
"Il melone non è un'invenzione di Monsanto"

mercoledì 27 aprile 2011

OGM, tracce di erbicidi e pesticidi in donne e feti

Tracce della tossina insetticida prodotta dai geni del batterio del suolo Bacillus thuringiensis (Bt) e dei fitofarmaci glifosato e glufosinato associati alle piante geneticamente modificate sono state identificate nel sangue di un gruppo di donne oggetto di uno studio dell’Università di Sherbrooke, in Canada. Nel sub campione di donne in stato di gravidanza i composti sono stati ritrovati, oltre che nelle madri, anche nei feti.

Lo studio è stato condotto su 69 donne, di cui 30 incinte, di cui si sono misurati i livelli ematici degli erbicidi a base di glifosato e glufosinato, e della proteina insetticida Cry1Ab. L’obiettivo dei ricercatori era quello di verificare se la dieta quotidiana potesse rappresentare un fattore di esposizione a questi composti chimici e di acquisire i dati utili ad una successiva e più approfondita analisi sui possibili risvolti sanitari, in particolare per la riproduzione femminile e il corretto sviluppo del feto.

Notizia completa:

OGM, tracce di erbicidi e pesticidi in donne e feti

mercoledì 20 aprile 2011

Prezzi alimentari: +36% lo scorso anno

Nuovo rapporto della Banca Mondiale sull'andamento dei prezzi alimentari. Per lo scorso anno si evidenzia una aumento di ben il 36%.

Secondo il rapporto "Food price Watch" gli aumenti più consistenti hanno riguardato alcune materie prime, quali mais (+74 %), il grano (+69%), la soia (+36%) e lo zucchero (+21 %).

La causa primaria secondo la Banca Mondiale sarebbe l'aumento dei prezzi del petrolio dovuto alla instabilità politica nei paesi esportatori del Nord Africa.
Questo, assieme alle speculazioni finanziarie sui futures alimentari(scommettendo sui prezzi del futuro di mais, grano, riso e soia, l'enorme massa di denaro incide sui prezzi di oggi, facendoli aumentare con una rapidità che non ha alcun legame con l'economia reale della domanda e dell'offerta) avrebbe provocato la vertiginosa ascesa dei prezzi.

Fonte:

Fondazione Diritti Genetici: rapporto Food Price Watch

lunedì 4 aprile 2011

Ancora conflitti d'interesse per l'EFSA

L’organizzazione Corporate Europe Observatory (CEO) nella sua lettera indirizzata a John Dalli, Commissario Ue per la salute e la politica dei consumatori, e a Catherine Geslain-Lanéelle, Direttrice dell’EFSA, denuncia che almeno quattro esperti del Consiglio di amministrazione dell’Agenzia avrebbero legami con organismi di lobby dell’industria alimentare.

Matthias Horst risulta essere anche direttore generale della Federazione dell’industria alimentare tedesca BVE, Milan Kováč è invece direttore dell’ILSI (International Life Sciences Institute) che riunisce circa 400 tra le maggiori industrie agroalimentari, tra cui Nestlè, Basf, Monsanto, mentre Jiří Ruprich rappresenta l’Istituto Danone, e Piet Vanthemsche fa parte dell’organizzazione agricola COPA ma ha interessi finanziari nell’Agri Investment Fund nel settore dei semi transgenici.

Geslain-Lanéelle, Direttrice dell’EFSA, ha intanto obiettato che i membri del CdA sono nominati dal Consiglio Ue, in consultazione con il Parlamento e in base ad una lista stilata dalla Commissione. Tale procedura, e l’obbligo di sottoscrivere una dichiarazione sul conflitto di interesse, non ha però impedito che fino all’ottobre scorso Diana Banati potesse ricoprire il doppio incarico di Presidente del Cda dell’EFSA e di membro del Cda dell’ILSI, funzione, quest’ultima, da cui si è successivamente dimessa.

Fonte:
Ue, esperti Efsa in conflitto d’interesse

mercoledì 16 marzo 2011

UE: il 17 marzo si apre il confronto sul transgenico

Inizieranno il 17 marzo una serie di dibattiti in sede UE sui rischi connessi agli alimenti geneticamente modificati.
Nelle quattro sessioni di dibattito previste, avviate dal commissario UE alla salute John Dalli si confronteranno eurodeputati, industriali, NGO e ricercatori.

Alla fine di aprile inoltre verranno presentate le conclusioni sui criteri sui criteri socio-economici da inserire nella nuova proposta legislativa per la coesistenza tra colture convenzionali e biologiche con le piante transgeniche.

Riforma che i rappresentanti dei paesi membri considerano ancora troppo vaga, in particolare per quanto riguarda i motivi che giustificherebbero la proibizione a livello nazionale della coltivazione degli OGM.

Fonte:
Ue, al via il dibattito sul transgenico

martedì 8 marzo 2011

Riotta risponde alla Giovennetti sugli OGM: Non tutti i pro-ogm sono pagati da Monsanto. Infatti lui è pagato da Confindustria !

Singolare la risposta che ha dato sul sole24ore di oggi Gianni Riotta, ad una missiva scritta dalla Professoressa Prof. Manuela Giovannetti (Preside Facoltà Agraria e Professore Ordinario di Microbiologia agraria Università di Pisa).

La Professoressa contestava alcune affermazioni di Gilberto Corbellini, sostenitore dei cibi transgenci che in un suo articolo aveva affermato che il grano creso sarebbe un OGM. La qual cosa non è vera e a dire della Preside sarebbe un grossolano sotterfugio per far passare la linea che gli OGM sono buoni e ce li stiamo mangiando da 40 anni ormai senza alcuna conseguenza, anzi.

Il buon Riotta, anche lui attivo sostenitore dei cibi GM, sostiene che entrambi i fronti - i pro e contro OGM, dovrebbero fare un passo indietro, abbassare i toni. In particolar modo i contrari agli OGM dovrebbero smetterla di apostrofare tutti i sostenitori come dipendenti a libro paga Monsanto.

Infatti non tutti sono a libro paga Monsanto, alcuni lo sono di Confindustria, vero direttore ?

ecco la lettera

giovedì 3 marzo 2011

Stati Uniti: allarme su un virus che sarebbe presente nei mangimi OGM

Don Huber, esperto di patologia vegetale della Purdue University (USA) ha lanciato in questi giorni l'allarme: la scoperta di un agente patogeno fin'ora sconosciuto connesso all'uso dell'erbicida glifosfato della Monsanto applicato sulle piante OGM.

Dai test effettuati Don Huber avrebbe identificato l'agente nello stomaco e nella placenta di suini e bovini nutriti a mangimi OGM causando numerosi casi di infertilità (più del 20%) e di aborti spontanei (nel 45% dei casi). L'organismo di tipo micro-fungale avrebbe la forma di virus e sarebbe in grado di autoreplicarsi nei mangimi a base di farina di mai e soia Roundup Ready prodotti dalla Monsanto.
Le correlazioni tra l'utilizzo dei diserbanti e la presenza del virus sarebbero inequivocabili.

Per questo Don Huber nella sua lettera inviata al Segretario per l’Agricoltura, Tom Vilsack, ha sollecitato il Dipartimento ad intervenire con la massima urgenza per evitare un collasso dell’agricoltura Usa e delle esportazioni di mais e soia, che negli Stati Uniti sono prevalentemente OGM ma anche per il possibile impatto negativo che il nuovo organismo potrebbe avere sulla salute degli animali e degli esseri umani oltre che delle piante.

Fonte:
Usa, scoperto un virus nei mangimi OGM

mercoledì 23 febbraio 2011

Genetica, Nuova Zelanda: fare luce sugli esperimenti a Hamilton

Il Centro di ricerca agricola di Hamilton, in Nuova Zelanda ha sviluppato almeno 267 bovini e più di 8000 topi geneticamente modificati negli ultimi anni, ma solo il 10% degli animali è sopravissuto alle prove di laboratorio.

Questo ha spinto il gruppo parlamentare dei Verdi a proporre un'inchiesta parlamentare che dovrà chiarire e far luce sulle sperimentazioni e possibilmente aprire un dibattito su una tecnologia alquanto controversa.

Lo scorso settembre era stato chiuso un laboratorio del Centro Sperimentale di Ruakura (il labroatorio per le tecnologie riproduttiva) con la motivazione ufficiale, alquanto sospetta, di voler concentrare tutte le energie sulla ricerca sulle staminali. Il sospetto è invece che il laboratorio sia stato costretto a porre fine alle sue sperimentazioni sulla clonazione a causa delle altissime percentuali di animali da laboratorio morti in seguito alle sperimentazioni.

Fonte:

Genetica: inchiesta parlamentare dovrà fare luce sugli esperimenti di clonazione condotti nel Centro di ricerca agricola di Hamilton (Nuova Zelanda)

martedì 8 febbraio 2011

Uno studio dimostra che l'impatto sugli insetti non target del grano OGM è marginale

Una recente ricerca ha dimostrato che gli impatti sugli insetti non target del grano OGM. Gli esperimenti sono stati condotti da due equipe Svizzera e Inglese delle uiversità di Zurigo e Exter e hanno avuto come oggetto il grano transgenico modificato per la resistenza all’oidio (Erysiphe graminis), un'infezione che può colpire le parti aeree della pianta.

Lo studio è stato condotto in contemporanea sia su piante GM che no e non sono emerse differenze di sorta rispetto alla popolazione di insetti parassitoidi.

La conclusione è stata dunque quella di classificare come trascurabile l'impatto delle piante GM sulla catena alimentare e sugli insetti non target della modificazione.

Per approfondire:

Grano Ogm, trascurabile l'impatto sugli insetti

venerdì 28 gennaio 2011

Necessario rivoluzionare il sistema alimentare globale

Un recente rapporto britannico sostiene che l'attuale sistema alimentare globale è destinato a collassare, in quanto pur non riuscendo a fornire cibo in quantità sufficiente per tutti, utilizza un sistema di produzione rapace basato sullo sfruttamento senza limite delle risorse natuarli globali.
400 esperti di 35 paesi hanno pubblicato il rapporto “The Future of Food and Farming” dedicato alle sfide che i governi si troveranno ad affrontare nei prossimi anni per garantire una decente produzione agricola sufficiente a supportare la prevista crescita di popolazione mondiale che richiederà una produzione di cibo maggiore del 40% a quella attuale, richiederà il 30% di acqua in più e il 50% di energia.

Vengono inoltre proposte alcune azioni prioritarie (12) da intraprendere immediatamente, tra queste vi è il suggerimento di aumentare la ricerca su OGM e biotecnologie, ma vi è anche la consapevolezza che questa non può essere l'unica soluzione e inoltre viene sottolineato il rischio che questa strada possa alterare la relazione interessi commerciali e produzione alimentare.

In effetti nessuna delle azioni da sole sarà in grado di garantire la sicurezza alimentare, ma vanno intraprese in toto.

fonte:

UK, rivoluzionare il sistema alimentare globale

mercoledì 26 gennaio 2011

Geneticamente: presentato il nuovo polo per la ricerca scientifica partecipata su OGM, MAS e Biotecnologie

E' stato presentato ieri a Roma, presso la sede della Fondazione diritti Genetici, alla presenza di Capanna, Letta, Vendola e del presidente di COOP Tassinari il nuovo polo per la ricerca scientifica partecipata che nascerà a Ladispoli, in provincia di Roma.

La ricerca partecipata si distingue dal modello di ricerca tradizionale per il
coinvolgimento dei soggetti portatori di interesse e dei beneficiari dei suoi risultati in tutte le diverse fasi del suo svolgimento. La partecipazione rappresenta una forma di alta democrazia dei processi si conoscenza, dove i beneficiari ultimi determinano sia i processi di ricerca che l’interpretazione delle azioni che devono seguire. È pertanto ben differente dai processi di consultazione, attualmente largamente applicati, durante i quali i beneficiari e i portatori di interesse sono chiamati ad esprimersi su un risultato già acquisito o una proposta già elaborata. Nel caso di ricerche e decisioni controverse, il processo partecipativo può consentire un’accelerazione dei processi decisionali ed una riduzione dei conflitti sociali.

Il video della conferenza stampa di presentazione di Geneticamente

venerdì 21 gennaio 2011

Nanocibi: i dubbi dell'EFSA

Nanocibi: molti i dubbi evidenziati dal comitato scientifico dell'EFSA nel documento contenente le linee guida per la loro introduzione che sarà disponibile per la consultazione al pubblico fino al 25 febbraio 2011.

Tra le problematiche sollevate: la difficoltà nell'individuazione e caratterizzazione dei nanomateriali e la assoluta assenza di test convalidati che coprano tutte le possibili applicazioni dei nanomateriali.

Queste problematiche aumenterebbero il rischio e le incertezze relative al suo assorbimento nel tratto gastro-intestinale .

Fonte:
Efsa, al via la consultazione pubblica sui nano-cibi

Link al documento

martedì 11 gennaio 2011

Gli Stati Uniti ammettono la coltivazione di Erba Medica OGM

L'USDA (Il Dipartimento per l'Agricoltura degli Stati Uniti) ha completato gli studi di impatto ambientale relativi all'erba medica transgenica arrivando a una conlusione di positività seppur parziale per quanto riguarda la possibilità di coltivare l'erba medica OGM.
La decisione sulla coltivabilità non sarà definitiva se non prima di 30 giorni entro i quali dovrà essere deciso se la coltivazione dovrà essere libera o in qualche modo regolamentata.
Il sì è stato per ora parziale ma nonostante il parere positivo,l'USDA non esclude la possibilità che vengano adottate eventuali misure di contenimento per limitarne la potenzialità inquinante compresilo sviluppo di erbe e sinetti resistenti all'azione dell'erbicida Roundup della Monsanto.

Fonte:
Fondazione Diritti Genetici: Usa, sì con riserva all'erba medica OGM

lunedì 10 gennaio 2011

Vaticano e OGM

Il Vaticano è pro o contro gli OGM? Qual'è la sua posizione ? Ultimamente si è cercato di "tirare per la giacchetta" il Vaticano, strumentalizzando la posizione di alcuni membri della curia che si sono dimostrati possibilisti per quanto riuarda gli OGM.
In questa intervista all'Osservatore Romano il cardinale Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace chiarisce meglio la posizione della Chiesa e la sua contrarietà agli OGM.

Effettivamente, soprattutto in Africa, alcune multinazionali cercano e trovano il consenso di vescovi locali per diffondere l'uso di questi organismi. Da parte mia, credo che la vera questione non sia quella di schierarsi a favore o contro gli ogm. Bisognerebbe riuscire a capire che se a un contadino africano si dà la possibilità di seminare su un terreno fertile - non distrutto, devastato o avvelenato dallo stoccaggio di rifiuti tossici - egli avrà alla fine la possibilità di cogliere il frutto del suo lavoro, mettendo anche da parte una scorta di semente tale da provvedere alla seminagione naturale dell'anno successivo. Dunque, non ci sarebbe bisogno di nessuna ingegneria genetica. In questo modo il contadino non si vedrebbe obbligato a comprare ogm dall'estero. Mi chiedo: perché costringere il contadino africano ad acquistare seme prodotto in altre terre e con altri mezzi? E mi sorge il dubbio che dietro ci sia il solito gioco della dipendenza economica da mantenere a ogni costo.

Il Cardinale sottolinea dunque la presenza di strumentalizzazioni e "ricerca di consensi" nel mondo della chiesa da parte di potenti aziende del settore...

domenica 9 gennaio 2011

Biosafety Scanner: un ottimo software per l'informazione sugli OGM

E' stato presentato Biosafety Scanner, un nuovo software (un sito in realtà) realizzato dal Ministero dell'Ambiente e dalla Fondazione Diritti Genetici. Il software permette agli importatori di sementi e mangimi italiani, di calcolare la percentuale di rischio di contaminazione da OGM sulle partite importate, a seconda del paese e della coltura di importazione.

Interessante anche per gli enti preoposti ai contolli, che avranno da ora in poi uno strumento gratuito per effettuare i controlli in maniera più mirata.

Il tutto è corredato da una montagna di informazioni, in lingua italiana, sugli eventi di modificazione attualmente in commercio e i metodi di analisi, oltre che il dettaglio sulla normativa di ogni singolo paese al mondo.

Consiglio una visita a tutti gli addetti ai lavori e non !!
Ecco l'indirizzo
http://biosafetyscanner.org